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Consiglio comunaue a tutti il sito
http://www.pasolini.net/
interamente dedicato a Pasolini e con una enorme documentazione del processo, molte notizie di sui i giornlai non hanno parlato nemmeno dopo la riapertura del processo, articoli ed interiste.
Anche il Blog di Beppe Grillo ha ORA deciso di dedicare un Post a Pasolini (con annesso un video dove Alberto Moravia fa un'orazione funebre su Pasolini).
Ovviamente il Post non aggiunge nulla di nuovo, essendo basato su testimonianze tratte dal libro "Profondo Nero" di Giuseppe Lo Bianco e Sandra Rizza.
Beh, il "Potere", si sà, secondo convenienza, ora tira le fila dei carnefici ora quella delle vittime (al fine di giustificare se stesso).
Sicché il sistema capitalistico, ma si sà ormai anche questo, vende di tutto, tanto le bugie quanto la verità, purché le transazioni avvengano sempre a proprio vantaggio.
Il link dell'intervista potrebbe essere questo:
http://archiviostorico.corriere.it/2005/maggio/08/regista_Citti_Pasolini_ecco_chi_co_8_050508056.shtml
E' datato 08/05/2005
E Citti è morto pochi mesi dopo, 11/10/2005, per problemi respiratori: pare che da tempo fosse molto malato. Aveva 72 anni.
Mi sembra importante anche quanto si dice qui:
http://www.archivio900.it/it/news/news.aspx?id=738
Come al solito, saranno anche coincidenze, ma un dubbietto si insinua.
E poi, pare che fosse malato al punto da non riuscire neppure più a camminare e che versasse in condizioni econimiche pessime: perchè allora ha aspettato tanto tempo prima di parlare? Se non ho capito male lui già sapeva come stavano le cose prima che Pelosi vuotasse il sacco...
Boh...
Nel giorno di San Giovanni Battista, festa della massoneria, il blog di Beppe Grillo pubblica un post (ennesimo copia incolla) sul delitto Pasolini, in cui si attribuisce persino il merito della riapertura dell'inchiesta.
La P2 e il delitto Pasolini
La P2 è responsabile, o complice, del delitto Pasolini? Pino Pelosi, l'allora ragazzino accusato dell'omicidio, è stato intervistato dal blog. Lo scorso anno dichiarò, come riportato nel libro: "Profondo Nero", che i responsabili erano cinque uomini arrivati sul posto con una moto e una Fiat targata Catania. Gli esecutori. Tra loro due frequentatori della sezione del Msi del Tiburtino, Franco e Giuseppe Borsellino. Mentre lo picchiavano a morte gridavano: "Sporco comunista!". Pelosi disse: "Se tu uccidi qualcuno in questo modo, o sei pazzo o hai una motivazione forte: siccome questi assassini sono riusciti a sfuggire alla giustizia per trent'anni, pazzi non sono certamente... E quindi avevano una ragione, una ragione importante per fare quello che hanno fatto...".
Pasolini stava lavorando a un romanzo: "Petrolio" in cui alludeva all'attentato a Enrico Mattei, presidente dell'ENI. Pasolini scrive che Eugenio Cefis, citato con il nome di fantasia di Troya, diventa a sua volta presidente dell'ENI e questo "implica la soppressione del suo predecessore". Cefis, secondo il Sismi, è il fondatore della P2. Alla sua fuga dall'Italia, nel 1977, il suo posto fu preso da Licio Gelli. Cefis teorizzava un golpe bianco, senza l'uso dei militari e della violenza, attraverso il controllo dei mezzi di informazione, come descritto in seguito nel "Piano di rinascita democratica" di Gelli. Per Pasolini, il delitto Mattei è il primo di una lunga serie di stragi di Stato. Una tesi sostenuta persino da Amintore Fanfani: "forse l'abbattimento dell'aereo di Mattei, più di vent'anni fa, è stato il primo gesto terroristico nel nostro Paese, il primo atto della piaga che ci perseguita."
La Procura di Roma ha riaperto il fascicolo sull'omicidio di Pasolini lo scorso aprile dopo un post del blog, ma forse è un caso. L'avvocato Maccioni e la criminologa Ruffini hanno depositato un'istanza di riapertura delle indagini preliminari che sono state affidate al sostituto procuratore De Martino.Sono stati chiesti accertamenti sui reperti biologici presenti nei vestiti di Pasolini conservati nel Museo Criminologico.
Se il libro "Petrolio" fosse stato pubblicato, forse Pasolini sarebbe ancora vivo. Se Saviano non fosse riuscito a pubblicare "Gomorra" forse sarebbe già morto.
Morte di Pasolini, nuova indagine della procura
Sono stati chiesti nuovi accertamenti sui reperti biologici conservati nel Museo Criminologico. Il caso riaperto dopo 34 anni il fascicolo è stato affidato al pm Diana De Martino
La procura riapre il fascicolo sull´omicidio di Pier Paolo Pasolini. Letta l´istanza di riapertura delle indagini preliminari depositata venerdì scorso dall´avvocato Stefano Maccioni e dalla criminologa Simona Ruffini, il procuratore Giovanni Ferrara ha affidato al sostituto Diana De Martino l´incarico di riesaminare i faldoni del delitto, avvenuto 34 anni fa. La chiave per diradare le nubi sulla fine del grande scrittore e poeta romano potrebbe infatti essere nascosta nelle due teche conservate al Museo criminologico di Roma. La verità giudiziaria consegnata alla storia non ha mai convinto.
È stata un´inchiesta difficile, nata nel ´75 tra i silenzi impacciati per la scabrosità del contesto e basata sulla personalità intricata e sui ricordi confusi e contraddittori di Pino Pelosi, il ragazzino "di vita" 17enne con cui il poeta 53enne consumò un amore proibito poco prima di essere ucciso tra le sterpaglie del lido di Ostia. Era la notte tra l´1 e il 2 novembre, Pasolini caricò in auto il ragazzino in piazza dei Cinquecento e si fermò alla trattoria "al Biondo Tevere", solito tavolo. Cenò lui solo, pasta "ajo e oio" e una birra, poi ripartirono insieme sull´Alfa Gt 2000, e andò incontro alla morte sul litorale di Ostia. Lo colpirono con violenza, forse con un bastone, poi lo finirono investendolo con la sua stessa auto. Fu Pelosi, con l´aiuto di altri, dissero la prima sentenza. Fu lui solo, concluse l´appello. Al museo criminologico ci sono due teche dedicate al delitto.
Nella prima i reperti di Pasolini, nella seconda quelli di Pelosi: le scarpe acquistate da "Ramirez", l´anello con pietra rossa e la scritta "United States Army" trovato a una cinquantina di metri dal luogo del delitto. «Perso nella colluttazione», disse Pelosi in una delle sue ricostruzioni. Si dichiarò colpevole, e venne condannato a nove anni di carcere, ma nel 2005 ritrattò tutto durante un´intervista in tv. Disse che a uccidere erano stati in tre, e altrove parlò di cinque persone. Siciliani, disse. Si riaprì l´indagine, ma si impantanò ancora nelle sabbie mobili della memoria di Pelosi, che qualche verità nascosta provò pure a venderla al migliore offerente.
Quel che è certo è che su quei reperti non sono stati effettuati mai i riscontri scientifici che le tecniche investigative di allora non conoscevano, e quelle di oggi sì. Una pista sostenuta anche dal colonnello Luciano Garofano, comandante del Ris dei carabinieri. Ma il contesto in cui stavolta ci si muove, e il movente verso cui ci si indirizza, sono ben diversi da quelli antichi di una ribellione dopo un rapporto omosessuale, o di un´aggressione fascista.
No, stavolta si punta altrove. «È necessario fugare i dubbi dopo le dichiarazioni rese da Pelosi il 12 settembre e pubblicate nel libro "Profondo Nero", e soprattutto dalle indagini del pm Vincenzo Calia sulla morte di Enrico Mattei», dice l´avvocato Maccioni. La tesi è suggestiva, allaccia con un unico filo tre grandi misteri: la morte del petroliere, quella del giornalista Mauro De Mauro e quella di Pasolini. "Petrolio", il romanzo che uscì postumo, avrebbe potuto svelare la verità sull´omicidio di Mattei, camuffato da incidente aereo, rendendo pubblico qualcosa che aveva scoperto e non gli hanno permesso di raccontare. Lo stesso destino che potrebbe essere stato fatale a De Mauro.
(02 aprile 2009) _________________ L'uomo può nascere, ma per nascere deve prima morire, e per morire deve prima svegliarsi.
- G.I. Gurdjieff -
Neanche a farlo apposta ieri sera a Lecco abbiamo presentato il libro "profondo nero" alla presenza dell'autore Giuseppe Lo Bianco...
A mio avviso (ma non solo mio, devo dire) è un Gatekeeper di primo modello. Quello che mi dà da pensare sono due ragionamenti che ha esposto durante la serata: primo, dire che Pelosi non confessò tutto e subito perchè aveva paura dei picchiatori presenti all'idroscalo la notte della morte di Pasolini. Pur sapendo che se avesse confessato avrebbe fatto finire in carcere immediatamente i due fratelli Borsellino più il killer romano. Pelosi non confessò perchè sapeva che se lo avesse fatto non sarebbe morto solo lui (come dichiara in più interviste) ma anche la sua famiglia e i suoi conoscenti. Un po' troppo per dei picchiatori fascisti...
Secondo, alla domanda su che cosa ne pensasse dell'implicazione massonica nella creazione del cosìddetto "antistato" ha glissato con un giro di parole impressionante, riuscendo a tirare in ballo Calvi e i conti alle Cayman della mafia.
Inoltre, contiamo pure il fatto che vorrebbe arrivare ad una verità definita per vie processuali... da uno che ha scritto un libro sui poteri forti d'Italia mi aspetterei un po' più di buonsenso... Oppure sta guidando il popolo a combattere contro i mulini a vento??
Grazie, iosperiamochemelacavo. Conoscevo la canzone di De André, ma ascoltarla abbinata alle immagini di Pasolini è sempre un piacere.
(beh, un piacere fino a un certo punto... nel senso che mi fa sempre piangere )
E' una storia da dimenticare
è una storia da non raccontare
è una storia un po' complicata
è una storia sbagliata.
E' una storia vestita di nero
è una storia da basso impero
è una storia mica male insabbiata
è una storia sbagliata.
Per il segno che c'è rimasto
non ripeterci quanto ti spiace
non ci chiedere più come è andata
tanto lo sai che è una storia sbagliata
tanto lo sai che è una storia sbagliata. _________________ L'uomo può nascere, ma per nascere deve prima morire, e per morire deve prima svegliarsi.
- G.I. Gurdjieff -
Interessi: Vari ed eventuali Impiego: Full time chameleon
Stefania ha scritto:
Grazie, iosperiamochemelacavo. Conoscevo la canzone di De André, ma ascoltarla abbinata alle immagini di Pasolini è sempre un piacere.
(beh, un piacere fino a un certo punto... nel senso che mi fa sempre piangere )
E' una storia da dimenticare
è una storia da non raccontare
è una storia un po' complicata
è una storia sbagliata.
E' una storia vestita di nero
è una storia da basso impero
è una storia mica male insabbiata
è una storia sbagliata.
Per il segno che c'è rimasto
non ripeterci quanto ti spiace
non ci chiedere più come è andata
tanto lo sai che è una storia sbagliata
tanto lo sai che è una storia sbagliata.
Sia questa canzone che "Titti", uscite in 45 giri, sono di DeAndrè-Bubola.
Lo stesso Bubola che nella foto dell'intervista pubblicata su XL vestiva una curiosa camicia western bianca adorna di rose rosse.
In un articolo che aveva la grafica caratterizzata da rose.
Grazie, iosperiamochemelacavo. Conoscevo la canzone di De André, ma ascoltarla abbinata alle immagini di Pasolini è sempre un piacere.
(beh, un piacere fino a un certo punto... nel senso che mi fa sempre piangere )
E' una storia da dimenticare
è una storia da non raccontare
è una storia un po' complicata
è una storia sbagliata.
E' una storia vestita di nero
è una storia da basso impero
è una storia mica male insabbiata
è una storia sbagliata.
Per il segno che c'è rimasto
non ripeterci quanto ti spiace
non ci chiedere più come è andata
tanto lo sai che è una storia sbagliata
tanto lo sai che è una storia sbagliata.
Sia questa canzone che "Titti", uscite in 45 giri, sono di DeAndrè-Bubola.
Lo stesso Bubola che nella foto dell'intervista pubblicata su XL vestiva una curiosa camicia western bianca adorna di rose rosse.
In un articolo che aveva la grafica caratterizzata da rose.
C'è qualcuno che vuole mettermi il bavaglio. Io non li temo. Non ci riusciranno. Sento che in futuro le mie canzoni saranno cantate dalle prossime generazioni. E che grazie alla comunicazione di massa, capiranno cosa voglio dire questa sera! Apriranno gli occhi e si chiederanno cosa succedeva sulla spiaggia di Capocotta. _________________ L'uomo può nascere, ma per nascere deve prima morire, e per morire deve prima svegliarsi.
- G.I. Gurdjieff -
- Dedicata a Pier Paolo Pasolini, nel 34° anniversario del massacro di Ostia -
A PIER PAOLO PASOLINI
Voce umana
vestita di bellezza
era quella che ci davi
Umana e bella
anche se duramente accusava
Amore semplice umano
la tua vita
Amore e paura per l’uomo
per il progresso fede
e lo sviluppo insopportabile per te
V’erano momenti in cui ascoltando
le parole scorrere dalle tue labbra
riudivo i versi di Rimbaud
“Sono nato troppo presto o troppo tardi?
Cosa sto a fare qui?
Ah, tutti voi,
pregate Iddio per l’infelice”
No Pier Paolo
non sei nato né presto né tardi
ma peccato che tu sia partito
mentre la verità si combatte
mentre tanti si scontrano
senza sapere perché
senza sapere dove vanno
Mentre le religioni cambiano faccia
e le ideologie diventano religioni
e molti vestono paraocchi di nuovo
tu non dovevi andare via.
-Alekos Panagulis-
_________________ _________________ L'uomo può nascere, ma per nascere deve prima morire, e per morire deve prima svegliarsi.
- G.I. Gurdjieff -
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Pasolini - Patti Smith
La poesia di Patti "italy (the round)" da Babel e' sottotitolata "per pasolini" ed include riferimenti al film. Quasi alla fine troviamo questi versi:
the actress blows kisses to pierre pa-olo rising from the sea.
victim of fascists and faggots and the purity of his art. waving
goodbye. the thrust of his arm. the trust of his view.
pasolini is dead. et morte. shower of petals. . . .
Qualcuno ha sottomano il libro di Patti Smith, Babel, edito dall Sugar&Co, per dare un'occhiata al testo? Tra l'altro, vi e' anche un'altra poesia' Easter, in cui la cantautrice si riferisce a Pasolini. _________________ "Nei rapporti con me stesso avevo sempre ecceduto in ironia."
_________________________
Chiaro di donna - Romain Gary
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