Ammetto di non aver ancora letto la discussione per mancanza di tempo...però,vorrei far notare una cosa...giustamente,quando si parla di sovranità monetaria,si dice che,il denaro,deve essere emesso dallo stato...in linea teorica il ragionamento non fa una piega ma...la popolazione è veramente pronta per questa rivoluzione???Se fossero questi governi a stampare moneta,il discorso non cambierebbe di una virgola...
per me,non può esistere la lotta al signoraggio se prima non facciamo capire che,la vera sovranità(e non solo monetaria),esiste solo in democrazia diretta!!!!!!
Concordo, la sovranità è un concetto unico, di cui la moneta è un aspetto (importante).
Però il trasferimento del potere di emettere moneta da un governo ad un banchiere, sconosciuto ai più, è un allungamento della catena di controllo, un allontanamento del cittadino dal potere. Il contrario della democrazia diretta. Così oggi si può raccontare la balla che la crisi è capitata all'improvviso, che non si poteva prevedere e che non si sa di chi è colpa.
@Kematarian: Purtroppo è vero che in vari blog e forum sono attivi debunker che vorrebbero far apparire questa e altre questioni come inesistenti. Ma non è certo il tuo caso. Tu pensi semplicemente che il signoraggio sia sì un problema ma, tendendo conto delle cifre (ovvero 50/70 miliardi di euro all'anno da pagare alla BCE), non può essere certo additato come il cancro del sistema, ovvero ciò che tiene in scacco le nazioni.
Lo Stato paga questi interessi da signoraggio ma bisogna tener conto anche e soprattutto delle gigantesche cifre che la BCE "presta" allo Stato Italiano, in quanto, larga parte del debito, è formato proprio da tali "concessioni". Dunque non si deve solo raffrontare l'enorme debito pubblico con i 70 miliardi di euro del signoraggio. Tieni conto anche di questo.
Ovviamente, come detto da te e da me in precedenza, i debiti non sono certo totalmente causa di questo sistema dato che, come in passato anche nel presente, chi ha contribuito e contribuisce a crearli sono i governi fantocci che eleggiamo, con uomini scelti da "entità esterne".
E' indubitabile altresì che l'Italia, come anche gli altri Paesi UE, non possa certo aver vantaggi da questo sistema, come dimostrato con i post precedenti. Proseguendo in questo senso la zavorra del debito aumenterebbe solo di peso.
Siamo un Paese-colonia degli Stati Uniti e spendiamo 24 milioni di euro circa al giorno per spese militari. Non so la reale situazione degli altri Paesi ma già questo dato mi fa molto pensare. Abbiamo inoltre una classe politica schiava di banche e di massonerie deviate, una classe ben peggiore di quella mafia che dicono di voler cancellare. Io sono consapevole di tutto questo e le alternative, comunque sia, si possono teorizzare. Certo che sarebbe innanzitutto utile cambiare il modo di eleggere i nostri rappresentanti politici, o meglio, io li chiamerei solo rappresentanti (passare da una democrazia rappresentativa a una diretta, come indicato da T-BONE). Dopodichè, se la gestione della moneta diventasse sovranità popolare non potremmo che guadagnarci, aldilà delle piccole mazzette, non paragonabili comunque ai redditi da signoraggio delle banche e ai "prestiti" che definirei illegali.
In alternarnativa, data la gravità della situazione, sarebbe utilissimo restituire i proventi del signoraggio allo Stato, A NOI.
Quei dati di cui mi chiedi spiegazioni fanno riferimento al bilancio di quell'anno. Purtroppo ad una prima ricerca su Google non si trovano risultati e non ho tempo per cercarli.
"Secondo me si sottovaluta, ancora, la dimensione dell'attuale sistema e quanto sia difficile tenere in equilibrio un grandissimo numero di variabili." Non per questo di deve accettare un sistema che favorisce banchieri e multinazionali e dona un potere inattaccabile alla BCE. Senza contare il marcio che c'è dietro, di cui si è fatto solo in minimo accenno.
A presto! _________________ "Se un albero vuole innalzare i suoi rami fino al cielo, le sue radici devono sprofondare fin nell'inferno." Friedrich Nietzsche
Non ho i dati relativi agli azionisti delle altre BCN. Andrebbero cercati.
Se qualcuno avesse queste informazioni potrebbe postarli. _________________ "Se un albero vuole innalzare i suoi rami fino al cielo, le sue radici devono sprofondare fin nell'inferno." Friedrich Nietzsche
Ciao B.
non devi necessariamente rispondere a tutto, le tue frasi mi fanno capire che ci intendiamo sui punti principali del discorso.
D'altronde, non siamo qui per segnare il punto dopo ogni post, giusto?
Come diceva in qualche altra discussione lo stesso Paolo, il livello medio di intelligenza di questo forum appare decisamente piu' alto della media.
Poi, io dubito ci sia qualcuno intimamente a favore della malata cricca di banchieri che si e' appropriata di questi proventi in un regime di monopolio, con metodi MAFIOSI.
Io penso che il 99% delle persone reagirebbe indignata, se riuscisse ad avere l'esatta percezione di come sono andate le cose e della vaghezza che ruota intorno alla destinazione finale ed all'impiego di questi soldi.
Quindi... Perche' le masse non chiedono a gran voce di rivedere la questione? Credete sia davvero perche' i giornali non ne parlano..? Se ne parla su Internet, ed a profusione, ma in maniera confusa e con sforzi dispersi a mio parere.
In questi giorni fatto ovviamente un po' di ricerche ed ho avuto modo di consultare diversi siti sull'argomento.
In primis, credo ci sia grandissima confusione sui numeri. Non sappiamo quanti soldi sono ed a chi vanno. Io focalizzerei tutte le campagne su questo punto. Trovare offline i veri numeri e scannerizzare i documenti (punto importante, in questo bailame cibernetico non basta riportare le frasi.. purtroppo. Bisognerebbe scannerizzare tutto. @NoNWO: qualche update sullo schema degli azionisti delle BCN che dicevi essere presente nelle prime 40 pagine del libro "Euroschiavi"?).
Cercherei prima nel bilancio della BCE, poi nei bilanci delle BCN e dei loro azionisti. Se non ci sono sui bilanci, o da nessuna altra parte, alzerei un casino sul fatto stesso che non ci sono da nessuna parte.
Una lettera al giorno a tutti i quotidiani finanziari d'europa (in,off line) per chiederne conto. Qualche deputato che alza la questione a Bruxelles lo si trova. Anche non guardando necessariamente in casa nostra. Ci sono tanti eurodeputati Scandinavi, o Tedeschi o Est-Europei (per loro si che farebbero la differenza quei soldi...) a portata di un click.
Ci troviamo invece dinanzi ad un plotone di gente disparata che mette su 10.000 siti diversi (alcuni reclamano anche una sorta di copyright!!) un cumulo di informazioni spesso discordanti tra di loro.
Questa roba sembra fatta appositamente per tenere la gente lontana dall'agire veramente contro il fenomeno.
Lo spazio riservato alla quantificazione, alle destinazioni finali ed agli impieghi e' risicato ed affrontato in maniera onestamente poco seria.
E se non sai definire il problema in maniera credibile, nel mondo reale non hai neanche cominciato a porlo il problema.
Infatti mancano proprio quelle informazioni importanti per capire come si è giunti a questo punto e come tali proventi vengano spartiti (esattamente da chi e in che modo). Sappiamo solo che chi ha progettato questo sistema malato sa benissimo come aggirare il fisco, far girare il denaro e favorire chi e cosa gli pare.
Il cancro del sistema è rappresentato proprio dalle banche e dal loro strapotere. Il signoraggio, come abbiamo visto, è solo un piccolissimo lato della questione.
Condivido le tue conclusioni nonchè la tua iniziativa.
Restiamo in attesa di altre informazioni e cerchiamo altro materiale utile. _________________ "Se un albero vuole innalzare i suoi rami fino al cielo, le sue radici devono sprofondare fin nell'inferno." Friedrich Nietzsche
Strapotere delle banche
=
creazione del denaro (banconote per le banche centrali, credito per quelle commerciali)
=
furto della sovranità monetaria
=
signoraggio
Movimento Zero si ispira alle idee del giornalista, scrittore e pensatore Massimo Fini. È un movimento culturale e politico che intende non solo diffondere queste idee ma vivificarle e renderle il più possibile concrete con una partecipazione attiva nella società italiana, e non solo, attraverso tutti gli strumenti a ciò idonei: manifestazioni, incontri, dibattiti, mezzi di informazione, legami con altri gruppi che abbiano sensibilità e finalità affini.
È strutturato sulla base di un’ampia autonomia d’iniziativa delle diverse realtà locali in cui si articola. Le linee culturali e politiche di fondo di Movimento Zero sono espresse nel Manifesto dell’Antimodernità che potete leggere su questo sito.
APPELLO CONTRO LA DITTATURA BANCARIA E TECNOFINANZIARIA
No alla vita basata sul prestito e sull’usura
No al debito eterno degli Stati, dei Popoli e dei Cittadini
Il Popolo (attraverso lo Stato) torni titolare della Sovranità Monetaria
La questione della Sovranità Monetaria non è questione economica. Riguarda tutti gli aspetti della nostra vita. La Banca Centrale Europea, proprietà delle Banche Nazionali Europee, come Bankitalia, emette le banconote di Euro. Per questa stampa pretende un controvalore al 100% del valore nominale della banconota (100 euro per la banconota da 100 Euro), appropriandosi del poter d’acquisto del denaro che crea a costo zero e senza garantirlo minimamente.
E’ un’incredibile regalia truffaldina ai danni della popolazione intera. Gli Stati pagano questa cifra con titoli di Stato, quindi indebitandosi. Su questo debito inestinguibile, pagheranno (pagheremo) gli interessi passivi per sempre. Con le tasse dei cittadini, o vendendo a privati beni primari, come le fonti d’acqua. Per contenere il debito pubblico, che è generato soprattutto dal costo dell’emissione del danaro che lo Stato paga alla BCE, ogni governo è costretto ad aumentare una pressione contributiva diretta ed indiretta sempre più alta nel tempo, che per alcuni soggetti, i più deboli, corrisponde ad un prelievo forzoso di oltre il 60% del proprio guadagno.
Questo enorme profitto è incamerato ingiustamente, illegittimamente ed anticostituzionalmente dalla BCE, ovvero dai suoi soci, le Banche Nazionali, a loro volta controllate da soggetti privati. Queste Banche sono di proprietà privata, e, soprattutto, di gestione privata, anche se ingannevolmente vengono fatte passare per “pubbliche”. Gli utili che traggono dalla emissione monetaria vengono occultati attraverso bilanci ingannevoli, in cui si fa un’arbitraria compensazione dei guadagni da Signoraggio con inesistenti uscite patrimoniali. Dopo 60 anni di Signoraggio (il guadagno sull’emissione) esercitato da Bankitalia e BCE, l’Italia ha un enorme debito pubblico generato esclusivamente dai costi per l’emissione del danaro pagati alle Banche Centrali.
Se l’emissione del danaro fosse stata affidata allo Stato, senza creare debito, oggi non avremmo un solo euro di debito pubblico e le tasse da reddito potrebbero non esistere od incidere minimamente sui redditi da lavoro. Tutti i costi sociali (pubblico impiego, opere, scuole, ospedali) si sarebbero potuti coprire con i proventi da IVA (imposta sul valore aggiunto) magari maggiorata al 30% per i prodotti di lusso e non popolari, e da tasse su transazioni soggette a pubblica registrazione.
Senza usura contro lo Stato da parte delle Banche Centrali, che ha costretto lo Stato a vessare i propri cittadini con tasse spropositate (ricordate il prelievo sul conto corrente voluto dal banchiere Ciampi, travestito da uomo politico?), non bisognerebbe lavorare 30 anni per comprare una piccola casa, pagando tassi da usura. Non esisterebbe il degrado sociale, la povertà, il precariato, la delinquenza come mezzo di sopravvivenza di massa. Senza il Signoraggio delle Banche Centrali gli Stati non avrebbero più debiti e non sarebbero più costretti a tassare e tartassare i propri cittadini, a sottoporli a forme di controllo poliziesco per la determinazione dei redditi. I guadagni da lavoro dipendente ed autonomo sarebbero tutti legittimi, provati e dichiarabili senza timore, senza evasione, senza elusione, e l’unica tassa da riscuotere sarebbe quella sull’acquisto di beni e servizi, favorendo quelli per la sussistenza con aliquote più basse ed alzando le aliquote per i prodotti voluttuari e di lusso.
Ritornando la sovranità monetaria nelle mani degli Stati sovrani si eliminerebbe il debito degli stessi e di conseguenza di larga parte della popolazione. L’esistenza di noi tutti, condizionata e vincolata fin dalla nascita dal principio usurocratico del debito sarebbe sollevata dall’angoscia da rata, da scoperto di conto corrente, da pignoramento, da sfratto, da banca dati della puntualità dei pagamenti. Le nostre vite sarebbero liberate dall’assillo dal lavoro, del doppio lavoro, del bisogno di guadagnare tanto, per poi pagare il 60% del proprio guadagno allo Stato, perché lo Stato è sotto l’usura dei Banchieri.
Merita trattazione a parte l’analisi delle influenze sulla nostra vita dell’assillo economico. Influenze negative di carattere psichico, culturale, sociale. Con i drammi della povertà, dell’emigrazione, del doppio lavoro familiare, del lavoro precario, del lavoro insicuro, delle pensioni minime, che, senza la voracità da usura delle Banche Centrali, si sarebbero potuti evitare. Sottoponiamo l’appello a deputati, senatori, giornalisti, intellettuali, contestatori, anticonformisti, per promuovere la proposta di legge che faccia tornare l’emissione monetaria in mano statale, ovvero politica e popolare. Diffondiamo la verità negata: viviamo in una dittatura bancaria che impone a tutti l’angoscia esistenziale della vita basata sui debiti.
Azzeriamo il debito degli Stati
Eliminiamo la schiavitù degli indebitati per sopravvivere
Riprendiamoci la nostra vita e la nostra libertà
Massimo Fini
Marco Francesco De Marco
Valerio Lo Monaco
Alessio Mannino
Andrea Marcon
Pare che la quasi totalita' delle altre BCN sia di proprieta' statale:
anche se non sono riuscito a trovare l'originale sul sito di Banca d'Italia.
Poi, da
ho scaricato questo:
E' un resoconto della seduta del 14 Gennaio 2009.
Pag. 74:
"La Camera,
premesso che:
l’integrazione della Banca d’Italia nell’ambito del Sistema europeo di banche centrali rende la stessa partecipe delle scelte relative alla determinazione ed all’attuazione della politica monetaria dell’Europa che, come obiettivo principale, persegue il mantenimento della stabilità dei prezzi; a questo si aggiunga che, in considerazione della consolidata organizzazione e presenza territoriale, tutte le banche centrali nazionali saranno chiamate a svolgere importanti compiti di natura operativa al fine di realizzare l’obiettivo della stabilità dei prezzi e di esercitare la vigilanza
sul sistema bancario; nonostante l’evidente interesse pubblico e nazionale del ruolo della Banca d’Italia, essa ha conservato per molti aspetti l’originaria struttura societaria privatistica, specie con riferimento al proprio
capitale; le quote di partecipazione possono essere cedute, previo consenso del Consiglio superiore, solamente da uno ad altro ente compreso nelle categorie indicate dallo Statuto della Banca d’Italia. In ogni caso deve essere assicurata la permanenza della partecipazione maggioritaria al capitale della Banca d’Italia da parte di enti pubblici o di società la cui maggioranza delle azioni con diritto di voto sia posseduta da enti pubblici;
le quote di partecipazione al capitale della banca possono appartenere anche
a società per azioni esercenti attività bancaria, risultanti dalle operazioni di
trasformazione delle casse di risparmio e degli istituti di credito di diritto pubblico
di cui all’articolo 1 del decreto legislativo 20 novembre 1990, n. 356, recante disposizioni per la ristrutturazione e per la disciplina del gruppo creditizio, ovvero alle
fondazioni bancarie;
le fondazioni hanno natura eminentemente privatistica così come stabilito
dall’articolo 2 del decreto legislativo citato laddove vengono definite « persone giuridiche private senza fine di lucro, dotate di piena autonomia statutaria e gestionale »;
il capitale della Banca è attualmente ripartito fra 94 azionisti, 87 dei
quali con diritto di voto. Tra i soci con diritto di voto, rientrano 79 società bancarie
(84,5 per cento del capitale sociale), un istituto di previdenza (5 per cento del capitale sociale) e 7 istituti di assicurazione (10,5 per cento del capitale sociale); quale che sia il capitale della Banca d’Italia la sua proprietà non é mai indifferente
rispetto all’azione della Banca e all’interesse generale del Paese. Del resto, se l’autonomia dell’istituto non fosse legata all’assetto proprietario del suo capitale, non avrebbero senso le previsioni del suo statuto volte a mantenere in mano pubblica
la maggioranza delle quote del capitale;
non a caso, la disciplina dei maggiori Paesi stranieri é univoca nel senso di mantenere in capo al soggetto pubblico il controllo del capitale delle banche centrali;
la necessità di salvaguardare l’autonomia della banca centrale porta quindi alla conclusione che sia necessario fissare per legge il principio per cui il capitale della Banca d’Italia deve essere integralmente pubblico, come già previsto in Germania,
in Francia e in Inghilterra;
la legge n. 262 del 28 dicembre 2005 (entrata in vigore il 12 gennaio successivo) prevede che entro tre anni la proprietà debba essere trasferita allo Stato
o ad altri enti pubblici secondo modalità da definire;
(N.d.r. link alla legge:
)
sul valore della partecipazione in possesso delle banche al capitale della Banca centrale nessuno sa rispondere, tant’è vero che ogni banca dà una valutazione
diversa delle quote che possiede;
se ci si basa sul patrimonio della Banca d’Italia, la valutazione complessiva è intorno ai 20 miliardi di euro. Ma il patrimonio della Banca centrale è frutto del signoraggio passato e appartiene a tutti i cittadini, non può certo essere riconosciuto
alle banche azioniste;
estrapolando al futuro gli utili recentemente incassati dagli azionisti privati e attualizzandoli con un tasso di sconto al 5 per cento, si arriva ad una valutazione
di circa un miliardo. Ma anche questa è una valutazione arbitraria, perché la distribuzione degli utili riflette la prassi passata e non criteri economici condivisibili;
come sta accadendo in tutto il mondo, in questa fase di crisi finanziaria, anche le nostre banche devono ricostituire il capitale. Alcune di esse hanno già cominciato
a reperire risorse e hanno annunciato che non distribuiranno dividendi.
Ma resta ancora molto da fare: la Commissione europea stima che occorrano per le banche del nostro Paese ancora 15-20 miliardi; – il decreto al nostro esame, per
soddisfare i vincoli patrimoniali, prevede (articolo 12) che le banche possano emettere obbligazioni subordinate, sottoscritte dallo Stato e convertibili in azioni ordinarie su richiesta dell’emittente. Ma è una risposta poco gradita agli azionisti delle
banche, che dovrebbero pagare un tasso di interesse elevato oppure diluire il loro
capitale azionario al momento della conversione; dal punto di vista degli istituti di credito, sarebbe molto meglio affrontare insieme le due questioni: se lo Stato riconoscesse una valutazione generosa per le partecipazioni in Banca d’Italia, anche il problema della ricapitalizzazione sarebbe ridimensionato.
Ma dal punto di vista dell’interesse generale, tuttavia, le due
questioni vanno tenute distinte; l’esigenza di ricapitalizzare le banche è fuori discussione, e lo strumento delle obbligazioni convertibili è adeguato.
Sarebbe invece profondamente sbagliato –come sottolineato da ultimo dal rettore
della Bocconi – fare regali agli azionisti delle banche, a spese del contribuente. Il
sistema bancario italiano è solido e tutto sommato poco esposto alla crisi finanziaria.
Lo Stato italiano invece deve fare i conti con un enorme debito pubblico.
Inoltre, le banche hanno già ricevuto aiuti dallo Stato sotto forma di garanzie sui
loro debiti. Molte altre imprese italiane sono in difficoltà, e dovranno fronteggiare
la crisi senza aiuti statali. Non c’è ragione di favorire gli azionisti delle banche rispetto a quelli di altre imprese. Tanto più che il regalo arriverebbe a chi ha più
partecipazioni in Banca d’Italia, e non alle banche meno capitalizzate;
è possibile ridefinire l’assetto proprietario della Banca centrale, senza trasferire
alcuna quota: basterebbe procedere ad un aumento di capitale della Banca
d’Italia interamente sottoscritto dallo Stato o da un ente pubblico.
Le quote possedute dagli azionisti privati sarebbero diluite e la proprietà sarebbe di, fatto trasferita allo Stato.
Poiché il capitale sociale ha un valore irrisorio (56mila euro), l’onere per
il bilancio pubblico sarebbe trascurabile;
la questione dell’assetto proprietario di Banca d’Italia è rimasta aperta
troppo a lungo. Prima la si chiude, meglio è. Anche per evitare che la banche, magari
illudendosi che possano arrivare regali insperati o valutazioni fantasiose delle loro
partecipazioni, rimandino al futuro una ricapitalizzazione che invece va fatta ora,
IMPEGNA IL GOVERNO
ad adottare le opportune iniziative volte a trasferire in mano pubblica la maggioranza
delle quote del capitale della Banca centrale italiana, senza fare indebiti regali
alle banche a spesa dei contribuenti, anche al fine di risolvere il conflitto di interessi
tra controllore e società controllate, che sono proprietarie dello stesso organo di
controllo, ed attuando quanto previsto dalla delega conferita al Governo in materia
dalla legge n. 262 del 2005. 9/1972/65.
Razzi, Borghesi, Messina, Cambursano."
Ecco. Ma chi sono Razzi, Borghesi, Messina e Cambursano?
Insomma, c'e' qualcuno che chiede di trasferire i profitti del signoraggio in capo allo Stato in base ad una legge del 2005 (in vigore Gennaio 2006, da attuare in 3 anni), una delle soluzioni avanzate anche in questo forum.
Invece di scrivere sulle baconote magari potete sostenere queste quattro persone.
Il giro mi sembra meno complicato. Chiedono quello che chiedete voi.
ottimo tutto quello che hai postato...ultimamente molti politici si stanno muovendo contro il signoraggio...Italia Dei Valori in testa...solo una cosa però...
il link che hai postato sulla proprietà delle altre bcn non mi sembra attendibile...sia per mancanza di riferimenti e sia perchè il meccanismo della proprietà delle bcn è occultato in diversi modi...
per esempio,la banca d'Italia,ufficialmente(comescritto nel suo statuto) è un ente di diritto pubblico...ma si è visto che questa affermazione è puramente di facciata...
Sul link hai ragione, l'ho messo avvertendo che non avevo trovato il corrispettivo sul sito di banca d'italia (se qualcuno ci riesce e vuole contribuire alla discussione e' il benvenuto). Poi trova corrispondenza con la richiesta fatta dai quattro deputati.
Infine, non mi stupirei se ci trovassimo dinanzi all'ennesima "anomalia Italiana"..
In ogni caso, c'e' una legge che prevede la proprieta' statale dei proventi del signoraggio.
Per la precisone, nella legge (
) bisogna guardare l'art 19:
"Con regolamento da adottare ai sensi dell’articolo 17 della legge 23 agosto 1988, n. 400, è ridefinito l’assetto proprietario della Banca d’Italia, e sono disciplinate le modalità di trasferimento, entro tre anni dalla data di entrata in vigore della presente legge, delle quote di partecipazione al capitale della Banca d’Italia in possesso di soggetti diversi dallo Stato o da altri enti pubblici."
Collegato a tutto questo ho trovato anche un articolo su disinformazione:
La nazionalizzazione della Banca d’Italia: il prossimo fardello del Debito Pubblico
Vediamo come va a finire..
Poi voglio vedere cosa ci fanno e come li spendono.
Altro punto su cui riflettevo: tra gli azionisti della BCE ci sono anche BCN di stati che non hanno ancora adottato l'Euro, come la Banca Centrale d'Inghilterra... Non hanno l'euro ma godono dei proventi del signoraggio... Incredibile...
Puntata del 09.02.09 di "Rebus, questioni di conoscenza" in onda su Odeon e Odeon24 (SKY827).
Pochi mesi prima del suo assassinio JFK firmò un atto che toglieva alla Federal Reserve il potere di stampare denaro. Atto cancellato poco dopo la sua morte.
Guardate qui l'intera puntata:
Cliccate su "Zeitgeist, 11 Settembre e signoraggio".
Colgo l'occasione per segnalare il sondaggio di Rebus Tv
Esprimete una vostra opinione! Il sondaggio è quasi a fine pagina. _________________ "Se un albero vuole innalzare i suoi rami fino al cielo, le sue radici devono sprofondare fin nell'inferno." Friedrich Nietzsche
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