Sarah Scazzi: lo zio avrebbe confessato l'omicidio, è il padre di Sabrina, ma c'è un altro fermo
I carabinieri cercano il corpo della quindicenne nelle campagne di Avetrana. Si parla di due persone fermate per l'assassinio della ragazza.
Ancora non è stato confermato nulla dagli inquirenti. Ma a questo punto sembra solo questione di tempo.
Sarah Scazzi è stata con ogni probabilità uccisa. E i carabinieri stanno cercando febbilmente il cadavere, nelle campagne tra Avetrana e Nardò, secondo gli ultimi aggiornamenti all'interno di un pozzo.
La notizia è battuta dall'Ansa poco dopo le 22. E da quel momento in poi è stata seguita e rilanciata da tutti i media.
Ad indicare il posto dove si trova il corpo della quindicenne scomparsa lo scorso 26 agosto, sarebbe stato lo zio, Michele Misseri, il padre della cugina Sabrina. L'uomo avrebbe confessato al termine di un lungo interrogatorio, che ha permesso agli uomini dell'Arma di cercare Sarah in un punto preciso.
Solo pochi giorni fa, Michele Misseri aveva trovato il cellulare della nipote. Una circostanza sicuramente anomala, che aveva insospettito gli investigatori.
"L'ho uccisa io"
"L'ho uccisa nella cantina di casa, poi l'ho portata in campagna e ho sotterrato il corpo". Questa l'agghiacciante confessione dello zio della ragazza riportata da La Repubblica. Ma bisognerà accertare se questa sia davvero la verità, o piuttosto se l'uomo voglia coprire qualcuno addossandosi ogni responsabilità.
La zona transennata e inaccessibile
E' proprio nella stessa zona, nelle campagne di Avetrana dove è stato ritrovato il cellulare, che i carabinieri stanno cercando il corpo senza vita della giovane.
In collegamento con "Chi l'ha visto", un giornalista presente sul posto fa sapere che la zona è stata transennata ed è al momento inaccessibile.
La madre di Sarah apprende la notizia in diretta
La madre di Sara, Concetta Serrano Spagnolo, ha saputo delle notizie mentre era in diretta con "Chi l'ha visto".
E si trovava proprio nell'abitazione di Michele Misseri.
Quando le voci si sono fatte insistenti la conduttrice, Federica Sciarelli, ha chiesto alla donna se non preferisse allontanarsi dalla casa. Concetta ha risposto: "È meglio", e accompagnata da uno dei suoi avvocati ha lasciato l'abitazione.
Le notizie precedenti: sotto torchio la famiglia di Sarah
Si concentrano tra Taranto e Lecce le ricerche di Sara Scazzi, nella zona dove ieri lo zio ha trovato il cellulare della ragazza.
Si cercano ora eventuali altre tracce della ragazza che il 26 agosto, giorno della scomparsa, con sé portava uno zainetto con il telo da mare che non è stato mai ritrovato.
Ieri è stata a lungo sotto torchio la cugina Sabrina, che è la figlia dell'uomo che ha ritrovato in un posto di campagna il cellulare della quindicenne scomparsa.
Sabrina finora ha dettato i tempi
Che gli inquirenti abbiamo deciso di concentrare, dopo tanto tempo dalla fuga, la loro attenzione su Sabrina e sulla cerchia dei suoi amici è significativo.
La ragazza, infatti, aveva dettato finora i tempi della scomparsa di Sara, sostenendo di aver ricevuto una sua telefonata 8 minuti prima della sparizione.
Evidentemente quei tempi ai magistrati non appaiono più così convicenti.
Ancora interrogatori cercando la ragazza
Ieri sono state sentite le due cugine di Sara, figlie dello zio di Sara, e la mamma della ragazza, secondo la quale il cognato non c'entra nulla con la scomparsa della figlia. La mamma di Sara Scazzi è stata ascoltata nuovamente per ore, ieri, dagli inquirenti.
Nuove dichiarazioni della mamma
La signora ha dichiarato di non avere un'unica idea sulla scomparsa della figlia quindicenne, ma ha chiesto con insistenza di seguire tutte le piste che riguardano gli amici e anche i familiari.
Oltre a questa, sono due le altre novità che ci sono state ieri sulla vicenda della quindicenne di Avetrana scomparsa ormai dal 26 agosto scorso.
La prima riguarda il suo cellulare, finalmente ritrovato (seppure senza scheda e parzialmente bruciato).
La seconda riguarda invece il padre della giovane, che secondo la madre potrebbe avere una figlia (per Sara sarebbe una sorrellastra) a Milano.
Ritrovato il cellulare
Il cellulare di Sara è stato trovato da alcuni operai al confine tra le province di Lecce e Taranto, forse gettato da un'auto.
Il fondo agricolo dove è stato ritrovato è tra Nardò (Lecce) e Avetrana, nel territorio di Porto Cesareo (Lecce).
Il telefonino non è stato bruciato da chi lo ha abbandonato, ma è stato recuperato semibruciacchiato perche' era tra le stoppie che il contadino aveva radunato e cominciato a bruciare.
L'apparecchio è comunque senza batteria, e (soprattutto) senza la scheda telefonica Vodafone. Un elemento importante, sul quale si stanno concentrando le ricerche degli inquirenti.
Sul posto ora sono stati convocati anche i genitori per il riconscimento, ma è certo che si tratti del telefono della ragazzina.
Sara ha una sorella a Milano?
Sara potrebbe avere una sorrelastra a Milano. E' quanto emerge dall'intervista che la madre della ragazza, Concetta Serrano Spagnolo, ha rilasciato al Corriere del Mezzogiorno.
La madre di Sara ipotizza che il marito e padre della scomparsa abbia un’altra figlia a Milano, avuta da una relazione extra-coniugale.
Di lui dice di temere anche il "passato burrascoso che potrebbe avere creato rancori o sete di vendetta". Poi racconta un episodio avvenuto un anno fa: "Eravamo in macchina con mio marito e Sarah stava giocando con il suo telefonino quando vide che nella memoria c'era la foto di una bambina di circa cinque anni con i capelli scuri. Lei sospettò subito e disse al padre: chi è questa, un'altra tua figlia che vive a Milano? Mio marito s'infuriò con lei urlando che non doveva permettersi di curiosare tra le sue cose. Poi si giustificò dicendo che quel telefono lo aveva comprato di seconda mano e che sicuramente la foto apparteneva al vecchio proprietario".
UltimissimeAvetrana: Sarah Scazzi è morta, lo zio Michele Misseri ha confessato: 2 persone fermate
TARANTO / Sarah Scazzi è morta. La notizia drammatica è stata diffusa nella serata di mercoledì, quando sono scattate le ricerche della giovane dopo l’interrogatorio fiume dello zio. Lo stesso zio che la settimana scorsa aveva trovato il telefonino della nipote in circostanze che non avevano convinto del tutto gli investigatori. Proprio Michele Misseri aveva lasciato a Mediaset un’intervista in cui nel raccontare del ritrovamento del telefonino era scoppiato in lacrime
L’uomo, nella stessa intervista, dava particolari contraddittori, dicendo prima di essersi subito accorto che il telefonino era quello di Sarah, spiegando che era stato “il cuore a farglielo capire”. Poi aggiungendo che prima aveva chiamato le ragazze per averne conferma. Michele Misseri nell’intervista aggiungeva di aver chiesto ai carabinieri di non diffondere la notizia che il cellulare era stato lui l’autore del ritrovamento.
Le ricerche si concentrano in un casolare lungo la strada per Nardò. Sarah sarebbe stata uccisa in garage e strangolata.
Alcuni organi di stampa locali precisano che lo zio ha reso una confessione totale, ma non si sa se si è assunto una responsabilità non sua. Perché e chi l’abbia uccisa sono ancora particolari determinanti da capire.
Di svolta cruciale nelle indagini si era parlato alcune ore fa. In particolare, nuovi elementi erano emersi dalla vicenda del telefonino improvvisamente ritrovato. Le ricerche sono scattate dopo gli interrogatori della giornata. Per ore sono state ascoltate varie persone considerate informate sui fatti. A indicare il corpo sarebbe stato lo zio matermo Michele Misseri.
Proprio lo zio aveva indicato il 29 settembre scorso il telefonino nelle campagne tra Avetrana e Maruggio, al confine col territorio della provincia di Lecce. Misseri aveva raccontato di aver ripulito un uliveto dalle foglie secche per preparare la raccolta delle olive, e aveva dato fuoco alle sterpaglie.
L’indomani Misseri, accortosi di aver lasciato sul campo un cacciavite, vi aveva fatto ritorno e tra la cenere di uno di questi mucchi aveva trovato il cellulare semibruciacchiato di Sara privo della batteria e della carta sim.
Da subito c’era stata particolare sorpresa negli inquirenti per il ritrovamento del telefonino da parte di un parente stretto dela ragazzina. Il compagno di lavoro di Misseri, Carmelo Parisi, confermò la versione fornita dallo zio di Sara Scazzi sul ritrovamento casuale del cellulare della ragazzina.
Cruciali sembrano essere state le intercettazioni ambientali effettuate grazie alle numerose cimici poste dagli investigatori. In una di queste, le parole della cugina che si sarebbe fatta sfuggire: “Sarah se l’è portata via lui” riferendosi al padre, lo zio della giovane. Da subito la madre di Sarah aveva escluso nel modo più assoluto che Sarah si fosse allontanata spontaneamente da casa e che piuttosto fosse stata rapita. E in alcune occasioni aveva invitato gli investigatori a concentrarsi su parenti stretti e persone vicine.
Proprio il giorno dopo del primo interrogatorio dello zio, il cellulare era stato ritrovato. Si è trattato di una messa in scena. Sarah era scomparsa lo scorso 26 agosto ad Avetrana. Quel giorno la ragazzina aveva un appuntamento con la cugina per andare al mare. Ma al mare non è mai arrivata. Di Sarah ci sono notizie certe fino alle 14.30. A quel punto, la giovane era uscita di casa per raggiungere l’abitazione della cugina, Sabrina Misseri, di 22 anni. Alle 14.42 di Sarah si perde ogni traccia. Alle 14.42 viene spento il telefonino e non verrà mai più acceso.
Da via Verdi (vico secondo), dove abita Sara, a via Grazia Deledda, dove vive Sabrina, ci sono 500-600 metri. Sarah fa lo squillo quando esce di casa. 5 minuti dopo viene raggiunta sotto casa sua dall’amica Mariangela che guida l’auto con la quale le tre ragazze devono raggiungere il mare, il Villaggio Aurora che si trova sulla strada per la vicina San Pietro in Bevagna.
Sabrina vede che Sara non arriva e chiede all’amica se l’ha incontrata per strada. Sabrina si preoccupa subito perchè Sara solitamente impiega cinque minuti per arrivare a casa sua. Afferra il cellulare e chiama la cuginetta. Il telefono squilla per cinque-sei volte, poi la chiamata viene respinta e scatta la segreteria telefonica. Sabrina non si dà per vinta. Ricompone il numero ma questa volta il cellulare di Sara è spento. Sono le 14.42.
1.11 – IL GIALLO DEL RITROVAMENTO DEL TELEFONINO
Il ritrovamento del telefonino oltre un mese dopo era stato considerato un vero e proprio depistaggio. Sorprendeva il collocamento del telefonino collocato vicino alle stoppie ma non all’interno per non distruggerlo.
1.09 – INTERROGATORIO ZIO
L’interrogatorio dello zio si è svolto nella caserma del Comando provinciale dei carabinieri. Non si sa se nel corso delle ore siano poi stati assistiti negli interrogatori da avvocati difensori. Attualmente dinanzi alla caserma ci sono almeno 250 persone, tra giornalisti e fotocineoperatori che attendono di ricevere notizie certe da investigatori e inquirenti. Lo zio si è allontanato dalla caserma, portato via dai carabinieri per giungere sul luogo in cui si troverebbe il corpo della ragazza. Dinanzi alla caserma è parcheggiata l’automobile di Michele Misseri, una Opel Astra Station Wagon celeste.
0.38 – CONFESSIONE ZIO
Lo zio di Sara Scazzi, Michele Misseri (guarda la foto), avrebbe ammesso le proprie responsabilità nella scomparsa della nipote. Sono le indiscrezioni riportate dai giornalisti locali. Al momento non c’è alcune informazione ufficiale. Il corpo si troverebbe in un pozzo nella stessa località, chiamata Tumani, nella quale una settimana fa trovato il cellulare della ragazzina. L’uomo l’avrebbe strangolata in cantina.
Una via interpoderale è stata transennata per bloccarne l’accesso: è una strada perpendicolare rispetto alla provinciale Nardò-Avetrana.
Lo zio è in stato di fermo nella caserma di Taranto, assieme a un’altra persona di cui non è stato svelato il nome.
0.30 – VOCI DISCORDANTI SUL RITROVAMENTO DEL CADAVERE
L’agenzia Agi ha riferito che il corpo sarebbe stato trovato. L’Ansa però al momento esclude che sia stato recuperato. Sono in corso le ricerche cui partecipano i carabinieri con l’ausilio dei vigili del fuoco per ispezionare ogni angolo del casolare indicato dall’uomo.
23.56 – ZIO ANCORA IN CASERMA
Lo zio si trova ancora alla caserma provinciale dei carabinieri. Non è chiara la sua posizione.
23.54 – CORPO SEGNALATO IN UN CASOLARE SULLA AVETRANA-NARDO’Il corpo di Sara sarebbe stato individuato in zona Tumani tra Nardò e Avatrana, poco distante dal luogo dove è stato trovato il telefonino il 28 settembre scorso. La zona è stata bloccata. Si tratta di un casolare sulla Avetrana-Nardò.
23.53 – 2 FERMI DI POLIZIA
Secondo quanto riferisce un giornalista del tg regionale della Rai, sono 2 i fermi di polizia.
AVETRANA,SARAH SCAZZI E' STATA UCCISA PER VENDETTA.LA MADRE ATTERRITA DA UNA INCONFESSABILE VERITA'.
Sarah Scazzi è stata uccisa,forse la madre l'aveva sempre sospettato,non riuscendo a confessare una verità agghiacciante.
Era stata lei per prima a telecamere accese,ad invitare gli inquierenti ad investigare nella sua famiglia,anche su se stessa.
Che cosa sapeva Concetta Serrano sulla vita della figlia?Cosa conosce di inconfessabile sul fratello?Cosa atterriva il suo volto quando appariva in pubblico,e perchè i suoi occhi erano spalancati nel vuoto e non pieni di lacrime?
Roma 7 ottobre 2010(CORSERA.IT)
Ultima modifica di ***Stefy*** il Gio Ott 07 2010, 02:14:26, modificato 1 volta in totale
_________________ Giovanni 14, 12-14: In verità, in verità vi dico: anche chi crede in me compirà le opere, che io compio,
e ne farà di più grandi, perché io vado al Padre
Filippesi 4,13: Tutto posso in Colui che mi dà la forza
Ha detto agli inquirenti. "L'ho strangolata in una cantina, quindi ho bruciato i vestiti e gettato il cadavere in una buca". Così la triste vicenda di Sarah Scazzi giunge all'epilogo. I carabinieri hanno trovato il cadavere intorno all'1.30 in una fossa profonda un ottantina di centimetri nelle campagne tarantine.E' stato necessario anche l'intervento dei sub perché la buca, profonda circa 80 centimetri, era piena d'acqua. Il corpo saponificato di Sarah è emerso dopo pochi minuti di ricerche. «La notizia che non volevamo arrivasse, è arrivata». Lo ha detto uno dei legali della famiglia Scazzi, Walter Biscotti. «Il ritrovamento del telefonino - aggiunge - ha dato velocità all'attività investigativa. È stato un chiaro tentativo confessorio da parte di Michele Misseri»
Una strana ed agghiacciante ''coincidenza'' : il corpo della povera Sara è stato ritrovato oggi 7.10.2010 giorno della Madonna del Rosario....facendo una ricerca su Wikipedia sull'origine ed etimologia del nome Sara,apprendo che ''....in Calabria ed in Sicilia Sara è il diminutivo di Rosaria e di alcuni nomi ad esso collegati come Sario'' (http://it.wikipedia.org/wiki/Sara)
Approfondendo la mia ricerca..pare che anche in Puglia oggi si festeggia la Madonna del Rosario ed è quindi l'onomastico di Sara...
Ed inoltreun'altra coincidenza...il valore numerico della data di oggi: 7+1+2+1=11
SARAH SCAZZI/ LO ZIO CONFESSA: L'HO VIOLENTATA DOPO MORTA
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Taranto, 7 ott. (Apcom) - Sono agghiaccianti le dichiarazioni di Michele Misseri, che dopo un lungo interrogatorio questa notte ha confessato di aver ucciso nel garage di casa sua la nipote Sarah Scazzi. "L'ho strangolata con una cordicella mentre era di spalle, poi ho fatto l'amore con lei quando già era morta". Alla fine non ce l'ha fatta più ed è crollato davanti agli investigatori che lo incalzavano con domande sulla fine della nipote. Successivamente, sempre secondo quanto riferito dall'uomo, cognato della madre di Sarah, Misseri ha denudato completamente la ragazza prima di bruciarne i vestiti ed occultare il cadavere in fondo a una cisterna in un terreno di sua proprietà.
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Strangolata nel garage per aver rifiutato le sue avances. Il corpo in un pozzo: nudo e in posizione fetale
AVETRANA (Taranto) - «L'ho strangolata con una cordicella mentre era di spalle e ho abusato di lei dopo che era già morta». È la confessione di Michele Misseri, che ha ammesso di avere ucciso la nipote Sarah Scazzi. L'omicidio è avenuto il 26 agosto nel garage della casa dell'uomo. Prima di occultare il cadavere gettandolo in un pozzo, l'assassino ha denudato e successivamente bruciato i vestiti della quindicenne. Misseri, 54 anni, ha confessato l'omicidio della nipote mercoledì sera, dopo un interrogatorio durato ore nella caserma dei carabinieri del comando provinciale di Taranto. Lo zio l'ha strangolata dopo aver perso la testa forse per il rifiuto opposto dalla ragazza alle sue ripetute attenzioni morbose. Il corpo di Sarah è stato poi gettato in un pozzo pieno d'acqua in un podere tra Avetrana e Nardò di proprietà della famiglia Misseri.
I volti del giallo
LA LITE - La ragazzina, prima del triste epilogo, avrebbe cercato aiuto dalla cugina Sabrina, figlia dell’uomo, con la quale il giorno prima proprio per questo motivo avrebbe avuto un violento litigio. Misseri il giorno della scomparsa aveva avvicinato ancora Sarah, forse per costringerla a non rivelare le sue richieste. Secondo la ricostruzione degli inquirenti, intorno alle 15 del 26 agosto, dopo avere ucciso la nipote nel garage di casa, Misseri ha trasportato il cadavere nel portabagagli della sua auto nel terreno ai confini con la provincia di Lecce e l'ha buttato in un pozzo. A quanto si apprende da fonti investigative, si sarebbe trattato di un delitto non pianificato, ma maturato e portato a termine davanti al rifiuto della nipote.
POZZO - La cadavere della ragazza è stato recuperato intorno alle 11 dal pozzo non è profondo, ma con strettoie. Su segnalazione di Misseri, i carabinieri avevano individuato il corpo di Sarah, nudo e in posizione fetale, coperto di pietre. La cavità nella quale è stato gettato è un inghiottitoio che porta a un pozzetto di raccolta di acqua piovana. L'apertura è un buco con un diametro di poche decine di centimetri. Per consentire il recupero del cadavere è stato necessario lo sbancamento di terreno circostante, in gran parte roccioso. Più facile è stato per lo zio gettare il cadavere di Sarah, data l'esilità del corpo della ragazza.
INTERROGATORIO - Misseri era stato convocato dai carabinieri mercoledì mattina con la moglie e Valentina, la figlia maggiore, sorella di Sabrina, la cugina con la quale Sarah aveva appuntamento il giorno della sua scomparsa per andare al mare. Madre e figlia sono poi tornate a casa, mentre lo zio è crollato sotto le domande degli inquirenti. Era stato lui stesso il 29 settembre a consegnare ai carabinieri il cellulare di Sarah, privo di batteria e di scheda sim, dicendo di averlo trovato vicino alle stoppie bruciate il giorno prima in un podere nel quale aveva svolto alcuni lavori. Un probabile tentativo di depistaggio che gli si è rivolto contro. La svolta sarebbe giunta con un'intercettazione ambientale della cugina Sabrina, mentre parlava con la madre e diceva piangendo «Tanto lo so che l’ha presa lui». L’intercettazione sarebbe stata cruciale per confermare ai carabinieri che erano sulla pista giusta e poi per far crollare Misseri.
«VOLEVA FARSI SCOPRIRE» - Secondo l'avvocato Walter Biscotti, uno dei due legali della famiglia Scazzi, il ritrovamento del telefonino «è stato quasi un modo per dire "venitemi a prendere", una sorta di messaggio per farsi scoprire perché non ce la fa più a mantenere un segreto. È la mia opinione da avvocato, ma di casi simili ne sono successi altri. Altrimenti non si spiegherebbe il motivo per cui ha tirato fuori il telefonino, peraltro gettato lì poco prima del ritrovamento».
LE ACCUSE DELLA MADRE - Alcuni episodi rivelano che all'interno della famiglia in molti erano a conoscenza delle morbose attenzioni dello zio nei confronti di Sarah, ma finora non avevano parlato. Infatti la madre della vittima accusa anche sua sorella, moglie dello zio assassino, e sua figlia: «Mia sorella Cosima e mia nipote Valentina lo sapevano». Ma forse anche la cugina Sabrina, che Sarah considerava una sorella maggiore, sapeva qualcosa se, come sembra, avevano litigato il giorno prima della scomparsa di Sarah non per gelosia per un ragazzo, ma per le attenzioni che lo zio aveva nei confronti della nipote, la quale aveva chiesto aiuto o un chiarimento proprio alla cugina.
Redazione online
07 ottobre 2010
(editato)
riassunto dell'intera vicenda:
Taranto, 7 ott. - (Adnkronos) - Un assolato giovedì pomeriggio di fine estate: è questo lo scenario della scomparsa di Sarah Scazzi, la studentessa di 15 anni, di Avetrana, in provincia di Taranto, che frequentava l'Istituto Alberghiero di Maruggio, di cui si sono perse le tracce il 26 agosto scorso, dopo le 14,30 mentre si recava a casa della cugina, Sabrina Misseri. Con quest'ultima e con un'altra amica sarebbe dovuta andare al mare a San Pietro in Bevagna, nella vicina costa jonica. Dopo alcuni messaggi scambiati con la cugina in mattinata e uno squillo per indicare alla cugina che era partita da casa, il cellulare della ragazza, richiamato da Sabrina, prima squilla a vuoto e poi viene spento non dando più segni di vita.
Sarah, uscita di casa in pantaloncini e maglietta, con appresso solo lo zaino e un asciugamano, sparisce nel tratto di circa 800 metri che va da vico II di via Verdi, dove abita la sua famiglia, a via Grazia Deledda dove si trova l'abitazione della cugina. Nei primissimi giorni si pensa alla classica fuga magari verso Milano dove vivono e lavorano sia il fratello più grande, molto amato, sia, in determinati periodi dell'anno, il padre Giacomo Scazzi. Ma poi si fa strada l'ipotesi di un rapimento, magari da parte di uno sconosciuto o di un maniaco, anche se non si trascurano la pista familiare e quella della cerchia di amici. Una coppia dice di averla vista su un marciapiede di via Kennedy che si trova a metà strada tra via Verdi e via Deledda. Era da sola.
Le ricerche nelle tipiche cave di Avetrana, e poi in pozzi, casolari, canali, terreni, paludi, cisterne, la stessa costa, sono febbrili e massicce e si allargano alle vicine province di Brindisi e Taranto. Sarah aveva trascorso da poco qualche giorno di vacanza nella vicina San Pancrazio Salentino a casa di altri parenti. Gli inquirenti, la Procura di Taranto, i carabinieri del Reparto Operativo e i Ros, esplorano la sua vita: i primi amori, le frequentazioni, le amicizie scolastiche. Si passano al setaccio i suoi diari. Intanto si muovono il sindaco e gli studenti dell'Alberghiero. Controversa rimane la questione se Sarah sapesse usare bene il computer e la chat. Si scopre gradualmente che aveva quattro profili Facebook ma la giovane non aveva il computer a casa. Sarah lo avrebbe usato qualche volta in biblioteca o a casa di amiche. Non è neanche detto che tutti i profili del social network fossero stati creati da lei. Si scava nei contatti via chat. Uno chef del vicino centro di Mottola si fa avanti e dice di avere parlato con Sarah attraverso la web cam e che la ragazza le avrebbe confessato di voler scappare da Avetrana. Emerge che Sarah aveva annunciato una fuga che sarebbe durata una ventina di giorni. Ma neanche dopo quel periodo si fa viva. Non mancano le segnalazioni, anche di mitomani, provenienti da tutta Italia. Man mano che si va avanti le indagini si concentrano su varie ipotesi: da una conoscenza occasionale sulla rete alla badante romena che in casa aiuta da anni Concetta Serrano Spagnolo nell'assistenza al nonno malato di Sarah che muore dopo qualche settimana dalla scomparsa della ragazza; dal raptus di un amico all'invidia per una eredità che la madre di Sarah ha ricevuto dal padre adottivo. Si parla anche di una fantomatica figlia segreta che il padre avrebbe a Milano, vicenda poi assolutamente smentita.
Quindi arriva la svolta: il ritrovamento del cellulare della ragazza da parte dello zio in un uliveto in contrada 'Tumani' sulla strada tra Avetrana e Nardo' dove l'uomo, Michele Misseri, padre di Sabrina, si era recato 'a giornata' insieme a un altro operaio il 28 settembre e aveva bruciato l'erba e le foglie secche, un lavoro consueto in campagna prima della raccolta del frutto. Il 29 settembre l'uomo racconta di essere tornato nel campo per recuperare un cacciavite che aveva dimenticato e, tra la cenere scorge il telefonino di Sarah senza scheda sim e batteria, un po' bruciacchiato ma tutto sommato integro, segno che non aveva subito un impatto violento. Misseri chiama la figlia e gli inquirenti e consegna il telefonino. Il cellulare non presentava i segni dell'usura tipici di una lunga esposizione al sole e all'umidità.
A quel punto il telefonino comincia a 'parlare' agli investigatori e dai primi esami dei Ris dei carabinieri, incaricati di svolgere l'analisi delle tracce biologiche e dell'ossidazione, emerge che sarebbe stato gettato poco prima del ritrovamento. Una coincidenza, quella del ritrovamento casuale proprio da parte dello zio, che non convince gli inquirenti. Anche se non si capisce perché si è esposto in quel modo. Si pensa anche a un depistaggio da parte di qualcuno che avrebbe voluto incastrarlo. Emerge nelle ultime ore anche una lite avvenuta la sera precedente alla scomparsa tra Sarah e Sabrina a causa di un ragazzo più grande, Ivano, molto amico di entrambe, di cui Sabrina si era invaghita. Il giovane quel pomeriggio ha sempre detto di avere riposato a casa sua e di aver lasciato il suo cellulare in auto. Anche lui e Sabrina vengono interrogati a lungo dagli inquirenti. Una circostanza, quella della lite, confermata da alcune testimoniannze e che i protagonisti Sabrina, Ivano e gli altri, si erano dimenticati di riferire agli investigatori.
Nelle ultime ore gli inquirenti hanno stretto il cerchio su Misseri che proprio negli ultimi giorni aveva anche riferito del rombo di un'auto passata davanti alla sua abitazione proprio quel pomeriggio. L'agricoltore aveva sempre detto che al momento della scomparsa si trovava in garage ma sarebbe lì che invece avrebbe attirato Sarah e che l'avrebbe uccisa.
e tutto questo per far depistare le indagini dalla 'famiglia'...l'unico posto in cui una quindicenne poteva stare. Agghiaccianti anche i personaggi di quella famiglia che per tanto tempo hanno fatto sfoggio di 'omertà' inverosimile
Roma, 7 ott. (Apcom) - Sul corpo ritrovato la notte scorsa e che si ritiene essere quello della giovane Sarah Scazzi, è stata disposta l'autopsia e l'esame del dna. Lo ha detto il procuratore di Taranto Franco Sebastio in una conferenza stampa. Il cadavere ritrovato "è quello di una donna con i capelli biondi" che per la lunga permanenza nella cisterna ("circa 40 giorni dentro l'acqua") è "scarsamente identificabile". L'esame del dna è stato disposto "per scrupolo e sicurezza", ha aggiunto il procuratore.
Sara:indagini su eventuali complici
Figlia assassino forse aveva intuito, 'se l'e' portata lui'
07 ottobre, 13:00
(ANSA) - TARANTO, 7 OTT - La procura di Taranto ha 'attivita' in corso su eventuali complici' nell'omicidio di Sara. Lo ha detto il comandante dei Carabinieri. L'unico indagato e' Michele Misseri, al quale vengono contestati i reati di sequestro di persona, omicidio e occultamento di cadavere.
Per gli investigatori e' possibile che in famiglia avessero sospetti: in una intercettazione si sente Sabrina, la cugina, dire 'se l'e' portata lui...'. Frase che potrebbe indicare che avesse intuito qualcosa.
come al solito i mandanti ed altri colpevoli potenti del delitto rimarranno impuniti...e forse dopo un pò anche lo zio mostro uscirà fuori dai guai grazie ai legami miracolosi che ha con certi giri. Un altro rito satanico che rende partecipe un sacco di gente. Il coivolgimento di massa attraverso i mass media. Un altro sacrificio umano in nome delle bestie. Una ragazzina molto probabilmente Vergine ancora minorenne e bionda - una vittima perfetta...
Stavo cercando alcuni collegamenti tra la data della presunta sparizione / morte, e qualche aspetto esoterico. Ecco quanto emerso.
26 Agosto - Tra gli altri si festeggia:
San Mechisedech, re di Salem e sacerdote
figura riconosciuta anche nell'esoterismo speculativo:
"Alice Bailey nelle sue opere esoteriche, da lei indicate come ispirate dal Maestro Djwal Khul detto "il Tibetano", asserisce che Melchisedec è uno dei nomi o appellativi con i quali ci si riferisce (soprattutto nell'Antico Testamento) a Sanat Kumara, colui che presiede la comunità di Shamballa, la quale sopraintende spiritualmente al percorso evolutivo dell'umanità terrestre.[1] Nello stesso scritto Melchisedec è anche detto il Signore del Mondo e l’Antico dei Giorni."
Considerato poi che la teosofia è la culla del satanismo crowleyano (mia personale considerazione), il collegamento è breve.
Il 26 agosto è stato il secondo giorno dopo il plenilunio di agosto.
Approfondendo la figura di questo Melechisedec, salta vuori questo:
_________________ Vi sono cose che sai di sapere
e cose che sai di non sapere,
ma vi sono anche cose che non sai di sapere
e cose che non sai di non sapere.
Sarah Scazzi/ Criminologo: Rozzo serial killer,complicità... -2-
"Su cellulare no rimorsi inconsci, non voleva farsi prendere"
Roma, 7 ott. (Apcom) - Per il criminologo "la violenza in un certo senso non era il vero scopo, ma era far sparire la ragazza. Contemporaneamente c'è questo abuso, un estremo sfregio con il quale l'uomo vive la propria bestialità e violenza, cosa che tipica dei serial killer che prima uccidono e poi stuprano".Nella storia ha un ruolo fondamentale il ritrovamento del cellulare di Sarah, denunciato proprio dallo zio, cosa che per Bruno denota "la primitività con la quale tutto è stato fatto. Il telefonino era la prima cosa da ricercare. Se la ragazza fosse stata rapita, i rapitori se ne sarebbero dovuti immediatamente liberare. Quando gli investigatori hanno iniziato a cercarlo, il loro pressing ha portato lo zio, che si era tenuto il cellulare, a pensare che presto o tardi la sua mossa lo avrebbe tradito. Quindi si è inventato questo marchingegno per allontanare da se i sospetti, non ritenendo invece che quando ti fai portatore di alcune informazione susciti proprio dei sospetti. Evidentemente non è un aquila".
Il professore non crede alla teoria del 'rimorso inconscio': "Nessun criminale si vuole far prendere, il rimorso non è vero, ma è vero che non tutti hanno una personalità criminale. Il segreto era troppo grosso e poteva schiacciarlo ma non c'entra niente con il volersi far prendere. Questa persona ha tenuto il cellulare pensando di poterlo riciclare, poi ha avuto paura e voleva allontanare da se i sospetti".
"Queste cose succedono anche in altri ambienti e purtroppo non sempre come in questo caso si risolvono. Qui dobbiamo molto alla madre della ragazza, che ha combattuto una battaglia molto forte contro l'ipotesi della fuga. Di certo però tutta la parte esecutiva della cosa tace qualche complicità, cosciente o incosciente, e tace sul fatto che tutto questo era stato probabilmente pensato da tempo", conclude Bruno.
...ma davvero è possibile mentire in questo modo in tali circostanze?
_________________ Vi sono cose che sai di sapere
e cose che sai di non sapere,
ma vi sono anche cose che non sai di sapere
e cose che non sai di non sapere.
Sara: autopsia, e' stata strangolata
Si attende esito esami per sapere se c'e' stato abuso sessuale
07 ottobre, 20:20
(ANSA)-AVETRANA (TARANTO), 7 OTT - Sara Scazzi e' morta per strangolamento, quanto alla violenza sessuale bisognera' attendere l'esito degli esami di laboratorio. E' quanto emerso dall'autopsia eseguita dal prof. Strada sul corpo della ragazza.
Dopo oltre 40 giorni in cui il cadavere e' rimasto in acqua, ha spiegato Strada, gli esami di laboratorio servono per accertare l'abuso e per rintracciare l'eventuale Dna dell'aggressore. Il medico legale ha 60 giorni per depositare la relazione conclusiva della perizia.
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